Vitigni autoctoni recuperati

Sanforte

Chiamato anche Sangiovese Forte, si distingue dal Sangiovese per differenze genetiche, maggior numero di grappoli, vigoria e produttività. La maturazione anticipata lo rende più adattabile rispetto al Sangiovese a situazioni climatiche avverse. Se vinificato in purezza, dà un vino con elevata gradazione alcolica e buona acidità

Foglia Tonda

Deve il suo nome alla forma orbicolare della foglia. I primi ritrovamenti risalgono a fine ‘800 in vigneti del barone Ricasoli. Si tratta di un vitigno molto produttivo, con buona resistenza ai comuni parassiti della vite. Unito agli altri vitigni tipici della zona del Chianti, dà una maggior robustezza al vino e lo rende più adatto all'invecchiamento.

I-G76

Clone di Sangiovese con buccia spessa pruinosa di colore blu tendente al nero ed elevato contenuto di flavonidi. Dà vini intensamente colorati, strutturati, molto persistenti, complessi, con sentori di frutta rossa, spezia e tabacco quando invecchiati; è adatto alla produzione di vini di pronta beva, con tannini morbidi e rotondi, ma anche vini adatti ad un medio-lungo invecchiamento.