25 novembre, Pignoletto: terroir tra valli e stili di produzione

Il Pignoletto è il nome del vitigno autoctono da cui si ottiene questo vino unico, delizioso ed esclusivo, giustamente considerato il “Re dei Colli Bolognesi”. Di questo vitigno particolarissimo non esistono precise e certe documentazioni scritte, ma riferimenti sapienti e fondati. A cominciare da Plinio il Vecchio che nella sua “Naturalis Historia”, scritta nel I secolo d.C., afferma di un vino chiamato “Pino Lieto” che “non è abbastanza dolce per essere buono”, e quindi non apprezzato, poiché è noto che gli antichi romani amavano il vino dolcissimo.

Indagini genetiche recenti dell’Università di Bologna hanno dimostrato che Pignoletto e Grechetto di Todi hanno lo stesso DNA, quindi si suppone che il Pignoletto provenga, come lo stesso Grechetto, dalla Grecia e sia giunto in Magna Grecia con i primo coloni Greci che colonizzarono l’Italia del sud.

Foglia pentagonale e trilobata, seno peziolare a V ampio, di colore verde cupo, lucida e liscia superiormente, con la pagina inferiore è più chiara e grappolo di media dimensione, compatto o mediamente spargolo, allungato e quasi cilindrico con alatura con acino anch’esso di medio calibro, di forma allungata e di colore verde ambrato, i vini che si ottengono al naso possono offrire, oltre a sentori di fiori di mughetto e biancospino, una raffinata sinfonia di pesca bianca, pompelmo, zenzero, pepe bianco, mughetto, gelsomino, glicine, camomilla, cedro, fieno ed erba, ananas, basilico.

Viene prodotto in varie “vesti”: fermo, con caratteristiche e tipicità inalterate; frizzante a fermentazione naturale; superiore con gradazione alcolica naturale delle uve del 12% vol. produzione delle medesime, vinificazione ed imbottigliamento nella zona tipica del comprensorio: la bottiglia è del tipo “bordolese a spalla alta” e tappo raso di sughero, con l’indicazione in etichetta dell’annata di produzione delle uve. Inoltre anche nei tipi spumante metodo Charmat, a rifermentazione termo-regolata in autoclave, e metodo classico con minimo 9 mesi di rifermentazione in bottiglia champagnotta con tappo a fungo di sughero.

In particolare nelle valli bolognesi è presente la DOCG Pignoletto Classico dei Colli Bolognesi che potremo assaggiare in 7 produzioni provenienti da aziende sparse nel suo territorio grazie alla collaborazione della Delegazione Bologna Modena e del Consorzio Colli Bolognesi.

Proprio dalla delegazione emiliana verranno i sommelier Raffaella Melotti e Simone Zanin che con dovizia di particolari ci parleranno delle caratteristiche mutevoli di questo vitigno a seconda delle condizioni pedoclimatiche.

L’appuntamento è fissato a lunedì 25 novembre alle ore 20,30 presso la sede della nostra delegazione in via Carlo Cattaneo 97 a Pisa che così apre anche ai laboratori.

Il costo per i soci è di € 15 e per i non soci di € 20. Per prenotarsi è possibile dare la propria disponibilità scrivendo all’indirizzo mail info@fisarpisa.it o telefonando ai numeri 050 7916440 (msgbox) o 388 8927229